Tregua di Natale

Ogni anno arriva l’appuntamento di ricordare e augurarci reciprocamente un Buon Natale e Felice Anno Nuovo con la speranza che l’anno che ci attende sia migliore dell’anno appena trascorso.
Puntualmente siamo a prometterci dei buoni propositi.

In questi giorni si parla anche delle Battaglie di Natale e volendo ricordare il passato, siamo a sottolineare eserciti contrapposti che nel primo conflitto “Mondiale” hanno lasciato sul campo tra 9.855.000 e 10.298.000 militari e più di 7.000.000 di civili.




Siamo a ricordare coloro che si sono immolati per compiere il loro dovere, respingendo il nemico e garantendo ai posteri la libertà di cui tante volte non sappiamo apprezzare, forse perché non l’abbiamo direttamente conquistata




Singolare e insolito e forse anche per questo va ricordato è che proprio nel primo conflitto, nel dicembre del 1914, ancor prima dell’entrata in guerra della nostra Nazione, due eserciti già combattevano, ma inverosimilmente avvenne un miracolo definita Tregua di Natale che sostanzialmente si intende una serie di "cessate il fuoco" non ufficiali avvenuti nei giorni attorno al Natale del 1914 in varie zone del fronte occidentale della prima guerra mondiale

Già nella settimana precedente il Natale, membri delle truppe tedesche e britanniche schierate sui lati opposti del fronte presero a scambiarsi auguri e canzoni dalle rispettive trincee, e occasionalmente singoli individui attraversarono le linee per portare doni ai soldati schierati dall'altro lato; nel corso della vigilia della giornata di Natale, un gran numero di soldati provenienti da unità tedesche e britanniche (nonché, in misura minore, da unità francesi) lasciarono spontaneamente le trincee per incontrarsi nella terra di nessuno per fraternizzare, scambiarsi cibo e souvenir. Oltre a celebrare comuni cerimonie religiose e di sepoltura dei caduti, i soldati dei due schieramenti intrattennero rapporti amichevoli tra di loro al punto di organizzare improvvisate partite di calcio.

La tregua non fu un evento organizzato, né universalmente diffuso: in diverse zone del fronte i combattimenti proseguirono per tutto il giorno di Natale, mentre in altri i due schieramenti negoziarono solo tregue momentanee per seppellire i caduti. Gli episodi di fraternizzazione con il nemico furono giudicati negativamente dagli alti comandi e severamente proibiti per il futuro: già l'anno successivo alcune unità organizzarono cessate il fuoco per il giorno di Natale, ma le tregue non raggiunsero il grado di intensità e di fraternizzazione di quelle del 1914; per il Natale del 1916, dopo le traumatiche esperienze delle sanguinose battaglie di Verdun e della Somme e la diffusione dell'impiego di armi chimiche, nessuna tregua venne organizzata.

La tregua di Natale del 1914, tuttavia, rappresentò l'episodio maggiormente significativo di tutto il conflitto sia per il gran numero di uomini coinvolti più o meno contemporaneamente, sia per l'alto grado di partecipazione e fraternizzazione che si sviluppò

Dall'8 gennaio 1915 iniziarono ad essere pubblicate le prime fotografie degli eventi, in particolare dai quotidiani Daily Mirror e Daily Sketch; il tono generale degli articoli fu fortemente a favore dell'evento, con il Times che approvò la "mancanza di cattiveria" diffusa tra entrambe le parti e il Mirror che deplorò "l'assurdità e la tragedia" che sarebbe ripresa dopo la tregua Quindi quello che queste pagine di storia riportano testimonianze di ragazzi che durante il conflitto seguirono il loro cuore che probabilmente non era così belligerante, ma considerava più necessaria e costruttiva una fratellanza tra i popoli.

Ebbene, questo comportamento dovrebbe far riflettere. Fortunatamente ci siamo anche arrivati, nonostante abbiamo dovuto fare un'esperienza analoga solo 22 anni dopo, oggi possiamo confermare di aver raggiunto non una tregua, ma una pace duratura e un equilibrio che ormai persistono da 74 anni.
Abbiamo capito che la guerra non va mai intrapresa perché non risolve le controversie, accende l'odio e persevera il rancore, a meno che non sia a rischio la propria libertà.

L’articolo 11 della nostra costituzione recita:

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Siamo convinti che l’armonia tra i popoli debba essere sempre garantita e la pace debba sempre avere il sopravvento tra le controversie e sottolineiamo che l’animo di molte persone sia sostanzialmente privo di malvagità e cattiveria, auspichiamo che tutti possano essere davvero come i bambini puri ed esenti delle bruttezze che accumuliamo nel diventare grandi che inevitabilmente spesso ci dividono

Tutta la Provincia di Milano approfitta per augurare a tutti voi un bellissimo Buon Natale e Felice Anno Nuovo sotto l’insegna di questa bellissima ingenuità


A.N.B. Provincia di Milano